Ad Aquileia esiste una via dei Toso.
L'ing. Zecchin Luigi, massimo studioso di vetro di Murano, e la prof. Calvi, direttrice del museo di Aquileia, in una conversazione dicevano che nessuno lo puo affermare, ma neppure negarlo, chi portava questo nome abbia seguito le popolazioni che a causa delle invasioni barbariche si sono trasferite prima ad Altino, poi a Venezia (Rialto) ed infine, verso il 1300 a Murano.
Notizie della nostra famiglia si trovano nel 1500 nel periodo in cui era di moda la pietra filosofale che si proponeva di cambiare la materia in oro.
Un mio antenato, molto probabilmente un alchimista che era a conoscenza delle composizioni vetrarie, intraprese queste ricerche proponendosi di produrre l'orp. Da qui il detto cangioro cioe cambia-oro.
La discendenza e stata molto prolifera ed i detti si sono moltiplicati, ma noi apparteniamo in linea diretta al soprannominato antenato.
Questo quanto si trova nei documenti esistenti negli archivi, ma a memoria d'uomo si sa che il bisnonno ha fondato la f.lli Toso, che il nonno e andato con una piccola fornace all'inaugurazione della torre Eiffel a Parigi, rimanendovi due o tre anni e riscuotendo grande successo.
In questo clima e con questa cultura mio padre e nato e cresciuto. Rispettoso delle tradizioni e ambizionso di appartenere ad una famiglia dell'arte, cioe iscritta all'albo d'oro, che concedeva solo a chi vi era iscritto di lavorare il vetro.
Ci si puo rendere conto di che pasta era fatto Fei Toso. Talento naturale che lo fece diventare fin da giovane un grande maestro.
Socio fondatore della Venini e primo maestro. Passato poi alla Barovier e Toso sempre come primo maestro. Idem alla vetreria A.V.E.M. dove termino la sua carriera.
Grande personalita nel lavoro e grande umanita lo hanno contraddistinto meritandosi da tutti un gran rispetto e lasciando di se un bel ricordo.
Nell'arco della sua carriera ha lavorato con molti artisti: prof. Zecchin, lo scultore Martinuzzi, Gio Ponti, Carlo Scarpa, Ercole Barovier, Picasso ( un esemplare fatto su suo disegno si trova al museo vetrario), e molti altri.
In casa nostra, io ed i mie fratelli "mangiavamo" pane e vetro; cio e dovuto anche al fatto che il muranese e un personaggio a monocultura che vive in funzione del suo lavoro.
Non potrebbe essere diverso se si vogliono ottenere certi risultati. I fatti lo dimostrano. In famiglia tutto e tutti lavoravano nel settore: bisnonni, nonni, zii, fratelli, nipoti e cosi da sempre a Murano.
Noi i figli di Fei abbiamo seguito le orme del papa: io facevo l'incisoree i tre fratelli in fornace.
Bepi allievo del papa ha lavorato presso la ditta Vistosi nel periodo d'oro di questa grande azienda come primo maestro, dove ha eseguito i migliori oggetti da essa prodotti.
Io, Paolo Fei, ho intrapreso la carriera dell'incisore. Cominciando presso la ditta S.A.L.I.R. sotto la guida del prof. Francesco Palzel, un boemo in possesso della miglior tecnica che la scuola del suo paese sapeva produrre. Una volta entrato in possesso del gusto e delle linee veneziane ottenne grandi successi. Io go ereditato da lui, essendo suo erede morale delle sue capacita, tutti i segreti del mestiere.
Ho cominciato a lavorare in proprio nel 1978 sentendo in me la necessita di avere la massima liberta nell'operare. Passo dopo passo ho creato, unendo i sistemi tradizionali antichi a tecniche innovative, soluzioni che mi hanno permesso di essere all'avanguardia nel settore. A seguirmi in questo cammino ho adesso mio figlio Renzo, che con tenacia e costante applicazione, e diventato mio insostituibile collaboratore, sapendo spaziare in tutti i settori del mestiere (vetro compreso) rendedo perfetto il risultato.
A seguirci nello svolgere le varie pratiche che l'attivita comporta c'e mia moglie Lucia anche lei nata Toso che ci da un validissimo insostituibile aiuto.
In breve questa e la storia di una bottega voluta da Fei Toso nel 1958 dove si opera in famiglia e dove ritenendolo un dovere, si portano avanti le tradizioni che contraddistinguono la storia e l'arte di Murano.
Paolo Toso Fei